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La casa di legno è ufficialmente in vendita.

Ma nooooooo… ma comeeeeee… ma perchè la vendiiiii???? “Ssono ffatti miei!” (cit.)

Scherzi a parte, la vita a volte conduce verso strade che fino a un certo momento non si avrebbe mai pensato di percorrere, strade di cui forse non si conosceva nemmeno l’esistenza. La casa era nata per ospitare quattro persone, ma ormai sono tre anni che ci abito da solo e mi sono reso conto che una casa così grande a me non serve. Oltre a questo ho proprio voglia di rifare il percorso che avevo fatto per questa costruzione, dalla ricerca del posto, alla progettazione, alla realizzazione completa, stavolta però mettendoci più del mio sia in fase progettuale sia in fase operativa, utilizzando le maggiori conoscenze e la maggiore esperienza acquisita in questi quindici anni in cui non ho mai smesso di approfondire il discorso delle case 100% ecologiche e 100% elettriche. Quindi ho deciso di metterla in vendita e passare ad una nuova avventura.

Detto questo, il post sarà una descrizione oggettiva e dettagliata delle caratteristiche della proprietà, in modo tale che eventuali interessati all’acquisto possano rendersi conto dell’unicità di un immobile come questo, praticamente introvabile in un contesto di pianura. A questo link https://laveracasadilegno.wordpress.com/foto-2022/ si possono trovare le foto di esterni e interni, le planimetrie e le panoramiche da google maps.

Anno di costruzione: 2009

Ubicazione: nelle campagne di Carzeto, frazione del comune di Soragna, in provincia di Parma. Il posto è tranquillissimo e silenzioso, intorno ci sono solo campi. Dista 5 km da Soragna e San Secondo, 10 km dal casello di Fidenza, 25 km da Parma, un centinaio di km da Milano, Bologna e Brescia. Nei paesi di Soragna e San Secondo si trovano tutti i servizi (bar e ristoranti, negozi e supermercati, scuole e asili, banche e poste, ambulatori medici, eccetera), a Carzeto ci sono bar/trattoria e farmacia. La posizione geografica permette di utilizzare la casa sia come abitazione principale (come sto facendo io) sia come casa per godersi le vacanze e i fine settimana in assoluto relax.

Dimensioni: la proprietà è grande circa 3.600 mq, tutta piantumata e con piante già grandi, con un frutteto di una quarantina di piante di tutti i tipi, con lo spazio per fare un grande orto e anche per ospitare una grande piscina interrata vicina alla casa sul lato sud (io non l’ho mai fatta perchè molto banalmente non so nuotare e odio prendere il sole). La casa è di 150 mq calpestabili di cui 20 mq di soppalchi alti e abitabili, più 45 mq tra balconi e terrazzo, più 40 mq di portico coperto, per un totale di 180 mq commerciali. Ci sono inoltre già i permessi per realizzare un’ulteriore superficie coperta abitabile di 27 mq.

Locali accessori: staccato dalla casa c’è un locale accessorio di circa 50 mq utilizzato come garage e ricovero attrezzi, ma è adatto anche come ricovero per animali.

Disposizione delle stanze: al piano terra c’è un soggiorno open space con cucina, un bagno / lavanderia e il locale tecnico / cantina; al primo piano ci sono due camere, un bagno e due soppalchi alti (nei quali volendo si possono ricavare altre due piccole camere). E’ possibile ricavare una camera o uno studio anche al piano terra stringendo il soggiorno (prima c’era, l’open space l’ho realizzato due anni fa).

Metodo di costruzione: blockhaus con coibentazione interna in fibra di legno e rivestimento in perlinato. Qua il legno c’è davvero!!! Le pareti esterne sono fatte in travi di legno bilamellari e sono portanti; le case come questa sono fatte per durare nel tempo senza bisogno di particolare manutenzione. Inoltre la parete è traspirante, quindi non si formano muffe e all’interno l’umidità è minore rispetto a qualsiasi casa in muratura, il che si traduce in un maggior comfort abitativo.

Il legno usato è il pino artico, che per le sue caratteristiche è più duro e resistente del comune abete rosso usato normalmente per le case in legno. Proviene dalla Finlandia, la sua maggiore robustezza deriva dal fatto che trovandosi in climi freddi cresce più lentamente. Una casa di questo tipo è di qualità nettamente superiore a qualsiasi casa in edilizia tradizionale, e anche se comparata alle altre case in bioedilizia rientra nei livelli qualitativi più elevati (in Finlandia una casa così è considerata di lusso, e là di case in legno ne sanno).

La casa è antisismica, grazie al suo particolare metodo di costruzione, caratteristica che non ha nessuna delle case esistenti non solo in zona, ma praticamente in tutta Italia.

Classe energetica: A1. Il costo energetico annuo della casa ammonta a circa 200€ in media, ripeto 200€, quindi praticamente niente. Tutti gli impianti e gli elettrodomestici funzionano con l’energia elettrica, non c’è il gas. Tutto ciò equivale ad un risparmio annuo di 4/5000€ rispetto ad una casa tradizionale di uguali dimensioni.

Impiantistica: fotovoltaico 6 kw di potenza, che produce una media di circa 7.000 kw all’anno di energia elettrica, incentivato fino al 2029 (secondo conto energia, che porta un introito medio annuo di 3.100€), e che in 13 anni non ha ancora avuto cali di produzione.

L’acquirente diventerà titolare del diritto di ricevere il suddetto incentivo sul fotovoltaico fino al 2029, il che equivale ad uno sconto sul prezzo di vendita di circa 20.000€.

Pompa di calore aria-acqua di ultima generazione installata nel 2019, quindi praticamente nuova, che riscalda d’inverno, raffresca d’estate e produce l’acqua calda sanitaria. Pompa sommersa per portare l’acqua dal pozzo all’impianto di casa sostituita nel 2020, quindi praticamente nuova. Addolcitore sostituito anch’esso nel 2020, quindi praticamente nuovo.

La casa è dotata di un pozzo privato, quindi l’acqua è gratis.

Arredamento: la casa è arredata con uno stile molto personale, tipo casa-museo, piena di vecchi oggetti e quadri alle pareti. Se l’acquirente vuole anche l’arredamento lo vendo senza problemi, ad un prezzo da concordare (con l’esclusione delle mie collezioni di libri, cd e dvd), altrimenti smonto tutto e lo porto via. Qua si possono vedere alcune foto di com’è la casa non arredata: https://laveracasadilegno.wordpress.com/foto/

Possibili trasformazioni: la grandezza degli spazi sia interni che esterni e la versatilità costruttiva della casa permette, volendo, sia di modificare l’abitazione (ad esempio cambiare la disposizione interna delle stanze, allargare o spostare la cucina, ricavare delle camere nei soppalchi, coprire il terrazzo per ricavare una stanza in più, costruire una piscina interrata, eccetera), sia di trasformarla in qualcosa di diverso, ad esempio: 1) una bifamigliare composta da due appartamenti indipendenti uno al piano terra e uno al primo piano; 2) un bed and breakfast con possibilità di avere fino a 5/6 camere; 3) una micro azienda agricola capace di produrre tutto ciò che serve per l’autosufficienza alimentare ed energetica; 4) 5) 6) ……… la fantasia non ha limiti!!!

Prezzo: su richiesta.

Contatti: sia per ulteriori domande sia per organizzare una visita all’immobile si può chiamare il numero 340-3941793 oppure scrivere a saverio.aiolfi@gmail.com

Mi chiamo Saverio Aiolfi e abito nella bassa parmense, precisamente a Carzeto di Soragna.

Nell’ormai lontano 2006 ho deciso di dare vita al mio sogno di trasferirmi in campagna e costruire una casa che fosse il più possibile ecologica ma anche più economica di una casa in muratura (è sempre stata una mia convinzione, e lo è tutt’ora, che l’ecologia non deve essere una cosa per ricchi).

Ho quindi comprato un vecchio rustico da abbattere con un po’ di terra intorno e ho iniziato a studiare il mondo delle case in bioedilizia.

Fin dall’inizio mi sono reso conto di quanto fosse una giungla quel mondo, tra metodi diversi di costruzione, materiali diversi utilizzati, prezzi molto più alti di quelli che mi aspettassi, e tantissimo marketing che fa leva sulla forma cercando di nascondere la sostanza.

Mi sono concentrato sulle case in legno, che ritengo essere la risorsa rinnovabile per eccellenza per realizzare edifici abitativi, e dopo quasi due anni di studi e più di venti preventivi chiesti sono riuscito a trovare una soluzione con un rapporto qualità/prezzo tra i migliori sul mercato e soprattutto con un costo inferiore ad una casa tradizionale (considerando i prezzi di costruzione della mia zona).

Purtroppo anche in questo settore come in praticamente tutti gli altri il marketing la fa da padrone, e questo porta troppo spesso a fare scelte che poi si rivelano sbagliate o non ottimali. L’unico modo per non farsi fregare dal marketing è metterci il tempo e l’impegno necessario per acquisire le competenze che servono a fare le scelte giuste, o quantomeno a ridurre gli errori il più possibile. Purtroppo la maggior parte delle persone non ha né il tempo né la voglia (e a volte nemmeno la capacità) di approfondire un determinato argomento ad un livello tale da diventare un piccolo esperto in materia, ma in seguito questa superficialità si paga in maniera spesso irreparabile.

Come metodo di costruzione ho scelto la blockhaus, in modo tale da avere tutte le pareti perimetrali portanti fatte da travi di legno bilamellare (dieci centimetri di spessore, e il fatto che sia bilamellare conferisce maggiore resistenza e stabilità alla casa rispetto al “vecchio” tronco singolo), poi chiaramente c’è anche la coibentazione (fibra di legno, altri dieci centimetri di spessore) e il rivestimento interno in perlinato. Il legno è padrone assoluto.

Questo tipo di parete, assieme al tetto coibentato allo stesso modo e ventilato, permette di ottenere un edificio in classe energetica A1.

Le pareti fatte in questo modo sono inoltre naturalmente traspiranti, il che non solo garantisce un ottimo comfort abitativo, ma impedisce anche la formazione di ristagni di umidità e quindi di muffe.

In pratica viene coniugato un metodo di fabbricazione antico con i progressi della tecnologia per ottenere dal legno il meglio come materiale da costruzione.

A volte mi capita di parlare con persone che mi dicono di aver fatto anche loro una casa ecologica e ad alta prestazione energetica, poi quando chiedo informazioni sulla tipologia scelta c’è quasi sempre da mettersi le mani nei capelli.

Sono quasi tutte case “all’americana”, con una sottile intelaiatura in legno che fa da struttura portante e poi tutto il resto sono materiali isolanti (la maggior parte delle volte di bassa qualità e non certo ecologici come polistirene, lana di vetro, lana di roccia) e rivestimenti in cartongesso o intonaci sigillanti che rendono la casa una scatola che non respira.

Io le chiamo “le case di cartapesta”.

Gli unici reali vantaggi sono i bassi consumi e l’elevata classificazione energetica (da B in su). Purtroppo i mass media parlano solo di questi ultimi aspetti dato che sono quelli a più alto impatto emotivo e di maggiore facilità comunicativa tralasciando totalmente gli aspetti più tecnici; la gente si ferma alla superficie e il marketing ha gioco facile nel vendere delle case che sono destinate a durare pochi decenni e poi devono essere demolite.

Io ho preferito pensare al futuro, non solo mio ma anche di chi verrà dopo di me.

Tornando a noi, nell’estate del 2009 è iniziata la costruzione, e pochi mesi dopo ero già nella mia nuova casa, quindi i tempi di costruzione sono stati brevissimi.

Oltre ad essere al 100% ecologica è anche al 100% elettrica, alimentata da pannelli fotovoltaici e con impianto di riscaldamento / raffrescamento / acqua calda sanitaria a pompa di calore.

In quegli anni praticamente nessuno progettava case unendo tutti questi elementi, e le persone con cui ne parlavo facevano facce molto perplesse mentre ascoltavano il mio racconto. Alcuni hanno anche cercato di dissuadermi sottolineando i rischi di andare incontro all’ignoto facendo cose che quasi nessuno faceva, però le idee in testa erano chiare e soprattutto supportate da una conoscenza approfondita della materia. E poi nella mia vita ho sempre fatto scelte controcorrente.

I vantaggi si sono visti fin da subito, e vanno ben oltre la soddisfazione di aver costruito qualcosa di totalmente ecologico e alimentato solo con energia rinnovabile.

La spesa annua per l’energia ammonta in media a 200 euro, quindi praticamente niente. Il conteggio è fatto considerando sia quello che spendo per prelevare dalla rete elettrica nazionale l’energia che mi serve quando i pannelli non producono, sia quello che ricavo immettendo nella rete l’energia che non uso quando i pannelli producono più di quello che mi serve.

Considerando che produco in media sette megawatt all’anno e ne consumo in media circa 5 e mezzo, dovrei in realtà essere in guadagno, ma purtroppo lo scambio sul posto non è un reale scambio: ciò che immetto in rete mi viene pagato in base al PUN (prezzo unico nazionale), vale a dire che mi viene pagata solo l’energia, mentre io in bolletta pago anche tutti i costi accessori, da qui la differenza.

Negli ultimi anni si stanno diffondendo le batterie di accumulo per immagazzinare l’energia prodotta dai pannelli e non usata in tempo reale. Personalmente credo che al momento (anno 2023) siano troppo costose e poco performanti e che quindi nonostante tutto sia ancora più conveniente rimanere allacciati alla rete elettrica nazionale, ma sono fiducioso che nei prossimi anni la tecnologia renderà conveniente anche la totale indipendenza energetica, se non altro per singole abitazioni o piccoli gruppi di esse.

Il comfort abitativo è nettamente migliore rispetto alle case in muratura, sia perché la parete traspirante fa in modo che l’umidità dentro casa si senta molto meno (grande vantaggio in pianura padana), sia perché viene trasmessa l’impressione di vivere dentro alla natura e non in un involucro artificiale.

La casa è inoltre naturalmente antisismica, per come è costruita. Questo aspetto non viene mai considerato perché si pensa che i terremoti tanto in pianura non ci sono, oltre al fatto che costruire antisismico costa tantissimo e quindi si scarta a prescindere; qui invece è tutto compreso nel prezzo.

In definitiva devo dire che fare una casa di questo tipo è stata una delle decisioni migliori che ho preso nella mia vita.

Negli anni ho inoltre continuato a tenermi aggiornato sulla materia e di conseguenza esperienza e competenze sono aumentate e migliorate, tanto che oggi potrei realizzare qualcosa di ancora migliore.

Quasi quasi la vendo e ne faccio un’altra! 🙂

Il tempo trascorso tra l’ultimo articolo e questo testimonia definitivamente la mia pigrizia nello scrivere… 😀

Però dopo così tanto tempo un punto della situazione andava fatto, e quindi eccomi qua. Tredici anni che che vivo nella casa di legno, mamma mia quanto vola il tempo, mi sembra passato un attimo da quando andavo tutti i giorni in cantiere a seguire le fasi della costruzione. Non so se ho nostalgia di quel periodo oppure se ho semplicemente le balle girate perchè all’epoca avevo tredici anni in meno. Ma veniamo al sodo.

  1. In una casa in legno si vive sempre da dio!!! Non posso che confermare quando scritto otto anni fa: massimo confort abitativo. Ogni tanto qualcuno mi dà del pazzo perchè ho fatto una casa di legno in pianura padana… ma è proprio in ambienti come questi che una casa in legno fa la differenza (se costruita bene ovviamente). Le pareti traspiranti fanno in modo che l’aria vi circoli attraverso, impedendo la formazione di muffe, e la barriera freno vapore posta all’interno delle pareti fa in modo che l’umidità esterna abbia più difficoltà a penetrare all’interno.
  2. L’isolante usato si conferma di ottima qualità. L’anno scorso ho aperto mezza parete per far comunicare due stanze, e così ho potuto vedere che la fibra di legno all’interno era esattamente come quando era stata posata durante la costruzione. Forse oggi userei la canapa come materiale dato che fornisce migliori prestazioni in termini di isolamento termico, ma all’epoca era praticamente impossibile da trovare in Italia e farla arrivare dall’estero costava troppo. Non dimentichiamoci che il filo conduttore di tutto il progetto è sempre stato ottenere il miglior rapporto qualità/prezzo, e la fibra di legno era l’ideale per raggiungere questo obiettivo.
  3. La pompa di calore che avevo installato in origine mi ha abbandonato nel 2019, cosa che mi ha fatto incazzare abbestia perchè come minimo 15 anni li doveva durare. Non avevo scelto io la marca, e negli anni approfondendo l’argomento mi sono reso conto che quella marca era tra le peggiori (consigliatami dal termotecnico, maledetto lui). Quindi approfittando del bonus 65% ho comprato una pompa di calore di ultima generazione e di una marca ai massimi livelli, pagandola come una normale (circa 7.000€ compresa l’installazione). Il grosso vantaggio è che consuma circa il 40% in meno della vecchia, il che mi ha permesso di portare il mio costo energetico annuo a circa 200 euro. Lo ripeto: 200 euro. Praticamente niente. Rimane il problema che ad oggi le pompe di calore hanno ancora costi molto elevati, e sebbene permettano di avere una casa ad alimentazione solo elettrica sono convenienti economicamente solo se incentivate; senza incentivo il loro vantaggio si limita alla questione ecologica. Da notare che il passaggio ad una pompa di calore di livello superiore con minori consumi mi ha fatto fare il salto di una classe energetica, sono passato da B ad A1. Forse non tutti i mali vengono per nuocere.
  4. Ho dovuto sostituire la pompa sommersa (che pesca l’acqua dal pozzo e la porta nell’impianto domestico) perchè quelli dell’enel (maledetti loro) durante dei lavori di manutenzione alla rete elettrica hanno causato uno sbalzo di tensione che l’ha fulminata. Ovviamente si sono ben guardati dal risarcirmi il danno. Fortunatamente almeno l’assicurazione si è comportata in maniera corretta e mi ha rimborsato il danno elettrico.
  5. Ho provato a fare un calcolo approssimativo di quanto mi ha fatto risparmiare in 13 anni questa casa. In estrema sintesi: considerato che prima del 2009 io e i miei genitori abitavamo in due appartamenti contigui della dimensione complessiva pari circa a quella della casa di legno, e considerato che la spesa media per luce e gas dei due appartamenti era di circa 2.500€ all’anno, risulta che in 13 anni ho risparmiato circa 30.000€ di costi energetici. Non male direi. Se poi si considera l’aumento del costo dell’energia che c’è stato nell’ultimo anno e che difficilmente ci saranno dei cali importanti nei prossimi anni, il risparmio si porterà vicino ai 4.000€ all’anno. In aggiunta a questo c’è un’entrata netta annua di 3.100€ derivante dall’incentivo sul fotovoltaico per 20 anni, che mi ha permesso di coprire totalmente i costi dell’impianto e del relativo finanziamento in 12 anni, e che porterà un guadagno netto di circa 25.000€ alla fine del periodo di incentivazione.
  6. Ho dovuto ripitturare la casa esternamente, o meglio, ho voluto farlo. La vecchia pittura si era rovinata soprattutto nei punti più esposti al sole e alle intemperie, ed esteticamente non era bello da vedere. Preciso che è normale che dopo 10 anni la pittura esterna si rovini, e anche che il problema era solo di natura estetica, dato che il legno non protetto diventa grigio ma la struttura non si rovina (sempre se la costruzione è fatta a regola d’arte). Fatto sta che la casa non è mai stata bella come lo è ora, anche perchè ho scelto un colore che mi piace di più, e considerando che è stato completato l’arredamento interno e che la vegetazione intorno è cresciuta notevolmente, posso dire che ha raggiunto il livello di massimo splendore da quando è stata costruita!!!

Ormai sono passati quasi cinque anni da quando la casa è stata costruita e ci vivo dentro, e in questo articolo vorrei fare un po’ il punto della situazione.

1) In una casa in legno si vive da dio!! A parte l’appagamento che provo quando vedo il legno attorno a me (ma questo è un gusto personale, volendo una casa in legno può anche essere “travestita” da casa tradizionale senza che perda le sue caratteristiche intrinseche), ho potuto verificare il comfort abitativo che si ha vivendo in una casa di legno, in particolare ho notato l’assenza di quella sensazione di umidità perenne che invece avevo nella casa dove abitavo prima (io abito nella bassa parmense e l’umidità è una caratteristica peculiare del clima). Chi viene in casa mia per la prima volta, poi, mi fa sempre notare il profumo di legno che si sente.

2) Il consumo energetico di una casa di legno è più basso rispetto a quello di una casa tradizionale, il che abbinato ad un impianto di riscaldamento/raffrescamento/acqua sanitaria a pompa di calore e all’installazione di pannelli fotovoltaici, fa in modo che il costo medio ANNUO delle mie bollette sia di circa 600 euro (cifra ricavata dalla differenza tra l’importo effettivo delle bollette che pago e l’importo che incasso vendendo all’enel l’energia che produco e non uso e che quindi viene immessa in rete). Se a questo si aggiungono gli incentivi per il fotovoltaico, che fino ad oggi sono ammontati a circa 3.300 euro annui medi, si ricava che la mia casa invece di farmi spendere in energia mi fa guadagnare in media 2.700 euro all’anno!!! Questo ovviamente per i 20 anni di durata dell’incentivo, dopo di che rimarrà solo il risparmio in bolletta.

3) La ditta che ho scelto per costruire la mia casa in legno offre ancora il miglior rapporto qualità/prezzo presente oggi sul mercato, posso dirlo perchè continuo a tenermi aggiornato su cosa offre il mercato e sui prezzi che girano. Si trovano anche soluzioni più economiche (anche se di poco) rispetto a quella che ho scelto io, ma la qualità, la tipologia e i materiali utilizzati non sono nemmeno lontanamente paragonabili. Visto che la mia casa vorrei che se la godessero, dopo di me, i miei figli e i miei nipoti (se un giorno ne avrò), la scelta iniziale è fondamentale.

4) Nonostante la crisi i prezzi dell’edilizia tradizionale per chi vuole costruire una casa ex-novo continuano ad aumentare, quindi rimane invariata la convenienza ad optare per una casa in legno, che oltre a vantaggi in termini di costo dà anche una serie di altri vantaggi di cui si è già discusso in questo blog (comfort abitativo, risparmio energetico, salubrità dell’ambiente in cui si vive, ecologia al 100%, antisismicità, velocità di costruzione, ecc…). Confrontando i costi di costruzione di una casa tradizionale praticati nella mia zona (Parma) con i costi di costruzione di una casa in legno praticati dall’azienda che ho scelto io, i risparmi sono nell’ordine del 30-40%, e per una casa si parla di risparmiare decine di migliaia di euro, se non centinaia.

5) Parlando con le persone che mi chiedono informazioni ho notato che molti comuni rompono le balle per l’estetica della casa, soprattutto se si costruisce vicino a centri abitati, richiedendo che esteticamente sia come una casa tradizionale. In tal caso il problema si risolve facilmente rivestendo la casa in legno con un cappotto esterno in modo tale che assomigli in tutto e per tutto ad una casa tradizionale in muratura, in pietra o in qualsiasi altro materiale.

6) Nei punti della casa non colpiti dal sole diretto o colpiti marginalmente è come se avessi appena pitturato (salvo qualche macchia dovuta a polvere, intemperie, insetti, uccelli, ragnatele, tutte cose che in campagna abbondano), dove invece il sole picchia forte si notano alcune parti che iniziano a scolorire. Il bello delle pitture che ho usato (naturali, all’acqua, provenienti dalla Finlandia, e là di legno ne capiscono) è che quando dovrò ripitturare non ci sarà bisogno di carteggiare ma potrò lavorare direttamente sulla pittura esistente.

In ogni caso, dopo cinque anni sono contentissimo di avere fatto questa scelta, e la consiglio senza dubbio a chiunque voglia intraprendere la meravigliosa avventura della costruzione della propria casa.

Quello che segue è un articolo che ho scritto qualche mese fa sul blog di Marco Boschini, scrittore e coordinatore dell’Associazione dei Comuni Virtuosi. Non so perchè abbia voluto cambiare il titolo, tra l’altro la mia non è una casa passiva ma in classe B (che basta e avanza), e non so nemmeno perchè abbia messo quella foto, che non è la mia casa (la mia è molto più bella). In ogni caso lo ringrazio e riporto l’articolo.

Un modo di costruire ecologico ed (anche un po’ più) economico.

Per la maggior parte delle persone, la casa è l’investimento più importante che si fa nel corso della vita, e così è stato anche per me. E visto che gli esborsi monetari necessari non sono proprio una bazzecola, bisogna stare molto attenti a non sbagliare questo investimento.

Scrivo questo articolo per condividere l’esperienza che mi sono fatto in materia non solo durante la realizzazione della mia casa, ma anche nei due anni precedenti che ho impiegato in studi e ricerche con l’obiettivo di individuare la soluzione costruttiva a mio parere migliore, precisando che per migliore non intendo il non plus ultra che si possa ottenere, bensì il miglior compromesso possibile tra qualità e prezzo; ci ho messo tanto tempo ma penso che ne sia valsa la pena visto il risultato che ho ottenuto!! Questo “reportage”, seppure molto sintetico, è un modo per far si che tutto questo lavoro non vada perso e che possa essere utile a più persone possibili.

Fin dal momento in cui, alcuni anni fa, riuscii a comprare un vecchio rustico da ristrutturare con un po’ di terra attorno, iniziai a pensare a quale tipologia di abitazione potesse meglio coniugare varie caratteristiche che in base alle mie opinioni e ai miei gusti dovrebbe avere la casa ideale in cui vivere: comfort abitativo, ecologicità dei materiali di costruzione, risparmio energetico, resistenza nel tempo, bellezza (anche se questa è soggettiva), e ultimo, ma non meno importante, un prezzo accettabile.

Senza farla tanto lunga, dopo aver raccolto quante più informazioni possibili sull’edilizia tradizionale, quella che spacciano per bioedilizia ma di bio ha solo il nome, i prefabbricati in cemento, le case in paglia, le case in mattoni di terra cruda, le case mobili, e le case in legno, ho individuato in queste ultime la tipologia abitativa che meglio concentrava in sé le caratteristiche di cui sopra, e anche di più!!

Per rendere il tutto più chiaro, vado ad elencare:

  1. Ecologia: se non è ecologico il legno… Certo, il top è se proviene da foreste certificate, dove non vengono usati prodotti chimici per far crescere le piante più in fretta e la cui gestione segue il più possibile i ritmi della natura.
  2. Risparmio energetico: il legno già di per se è un ottimo isolante, rende la casa più calda d’inverno e più fresca d’estate; se poi si aggiunge uno strato di coibentazione ovviamente l’isolamento diventa ancora più efficace. Anche qui, se si vuole stare sull’ecologia pura, si devono scegliere materiali coibentanti quali fibre vegetali o sughero; io ho trovato nella fibra di legno il prodotto che ha il miglior rapporto qualità/prezzo.
  3. Resistenza nel tempo: girando nelle nostre montagne o anche nel nord europa, dove questa tipologia abitativa è più diffusa, si possono trovare case in legno (attenzione, non parlo di baite ma di case vere e proprie) che sono lì anche da più di 100 anni e sono ancora abitate. Quindi una casa in legno, con la dovuta manutenzione, dura quanto una casa in muratura, se non di più. Una nota sul tipo di legno utilizzato: di regola è l’abete rosso, meglio invece sarebbe l’abete nordico (o pino artico), dato che vivendo in climi più freddi cresce più lentamente e quindi acquisisce una maggiore robustezza.
  4. Salubrità: una casa in legno deve essere costruita in modo tale che le pareti possano “respirare”, vale a dire che ci deve essere una naturale regolazione dell’umidità tra l’interno e l’esterno della casa; in questo modo si evitano i ristagni di umidità e la formazione di muffe (il che fa anche in modo che la casa duri di più).
  5. Antisismicità: per come è costruita, una casa in legno è per sua natura antisismica, dato che gli elementi che la compongono sono strutturalmente “legati” tra di loro; questo fa si che resista ad oscillazioni molto più intense rispetto ad una casa in muratura.
  6. Resistenza al fuoco: per quanto possa sembrare strano, la struttura di una casa in legno (soprattutto se si parla di legno lamellare) resiste al fuoco come quella di una casa in muratura; il primo strato di legno che brucia carbonizza, rallentando la combustione del trave. Inoltre, mentre la struttura di un edificio in muratura in fiamme può crollare da un momento all’altro senza preavviso, la struttura in legno prima di crollare scricchiola, dando così un “allarme”.
  7. Flessibilità costruttiva: è possibile realizzare una casa in legno su progetto personalizzato, scegliere i materiali con cui fare pavimenti e rivestimenti interni (se uno non li volesse in legno), intonacare le pareti esterne per ottenere l’estetica di una casa tradizionale.
  8. Velocità di realizzazione e tempi certi: una volta che le fondamenta sono pronte, basteranno poche settimane e la casa sarà pronta da abitare. Inoltre, il fatto che il tempo necessario per finire la casa sia stabilito a priori, fa in modo che non ci siano sorprese del tipo “adesso mi paghi di più perchè ci ho messo più tempo a farti la casa”.
  9. Bellezza: anche se la bellezza è soggettiva, il legno ha sempre un grande fascino, e trasmette una piacevole sensazione di calore.

Un discorso a parte merita invece il prezzo, dato che purtroppo non è sempre vera l’equazione facciocasainlegno = spendomeno, e me ne sono accorto quando ho iniziato a chiedere dei preventivi per vedere cosa proponevano i vari attori sul mercato (che sono veramente tanti, anche se molti sono dei semplici rivenditori di aziende più grandi). A parte il fatto che non è stato facile confrontarli poiché aziende diverse spesso utilizzano materiali diversi per isolamenti, rivestimenti, serramenti e vari elementi di capitolato, una cosa che mi è apparsa subito chiara è che in molti casi alla fine dei conti il costo della casa in legno risultava più alto, a volte anche di parecchio, rispetto ad una casa in muratura. E se ad una prima analisi questo può sembrare normale proprio perchè la prima tipologia abitativa è decisamente migliore della seconda, approfondendo l’indagine ho scoperto che normale non lo è, dato che sul mercato esistono aziende, a dire il vero poche, che riescono ad essere competitive anche sul discorso prezzo mantenendo un’ottima qualità offerta. Tra quelle poche ho scelto il mio fornitore.

Ma le scelte da fare non sono finite qui. Altrettanto importante è l’impianto di riscaldamento / raffrescamento / acqua sanitaria. Se uno non ha bisogno di raffrescare d’estate la soluzione è abbastanza facile: una stufetta (a legna o pellet, tanto per rimanere in tema ecologico) per ogni piano è più che sufficiente per riscaldare tutta la casa, e per l’acqua sanitaria basta una caldaietta a biomassa; non prendo in considerazione i pannelli solari termici in quanto, oltre ad essere molto costosi, d’inverno non sono sufficienti a scaldare l’acqua, e quindi dovrebbero essere comunque integrati con un altro impianto.

Se invece c’è bisogno di raffrescare il discorso si complica, perchè agli impianti di riscaldamento e per l’acqua sanitaria se ne deve aggiungere uno di raffrescamento / deumidificazione. Però, prima di continuare, voglio fare una precisazione: c’è chi sostiene che una casa in legno ben isolata, o una casa in classe A, non ha bisogno di raffrescamento estivo; io posso essere d’accordo se la casa si trova in collina o in montagna, ma ci sono zone d’Italia come ad esempio la pianura padana (ma non solo) in cui d’estate per molti giorni si raggiungono e spesso si superano i 32 gradi di giorno e i 27 di notte, il che di per sè non sarebbe neanche male se non ci fosse un’umidità tale che se aspiri con una cannuccia dall’aria ti disseti… In momenti come questi la coibentazione o la parete ventilata potrebbero non essere sufficienti, pur rimanendo senza dubbio la casa in legno più fresca di una in muratura.

Quindi, tornando al discorso impianti, io che abito nella bassa parmense e soffro molto il caldo, mi sono trovato di fronte, avendo a priori scartato il gas (non è ecologico, l’impianto relativo non è competitivo dal punto di vista economico, e la materia prima costerà sempre di più in futuro essendo una risorsa non rinnovabile) e anche il geotermico (ha un costo eccessivo e non è efficiente per raffrescare), a due possibili alternative:

  1. una stufetta / camino al piano terra e una stufetta al primo piano + caldaietta a biomassa per l’acqua sanitaria + impianto di raffrescamento / deumidificazione
  2. una pompa di calore aria / acqua abbinata a ventilconvettori, che fa caldo d’inverno, freddo d’estate, e durante tutto l’anno scalda l’acqua per uso sanitario.

C’è da dire che una condizione fondamentale affinchè la pompa di calore sia conveniente economicamente è l’abbinamento ad un impianto fotovoltaico che produca l’energia elettrica necessaria per alimentarlo, altrimenti avremmo una bolletta della luce astronomica, ma il bello del fotovoltaico è che è incentivato!! (altrimenti sarei il primo a dire che non conviene, ai prezzi attuali). Si innesca quindi un circolo virtuoso, prendendo pure due piccioni con una fava:

a) l’impianto fotovoltaico grazie all’incentivazione, già per il solo fatto che è installato e produce energia porta un guadagno;

b) la pompa di calore preleva l’energia elettrica dalla rete solo quando i pannelli fotovoltaici producono poco (d’inverno) o non producono (di notte), mentre quando i pannelli producono forniscono energia gratis alla pompa di calore, il che porta ad un notevole risparmio se si considera un intero anno solare di funzionamento.

L’insieme di queste circostanze mi ha portato a decretare la pompa di calore la soluzione più conveniente nel lungo termine, nonostante il costo iniziale d’impianto sia un po’ più alto rispetto a stufetta & company. Va da sé che senza l’incentivazione dei pannelli fotovoltaici tutto il discorso cadrebbe e stufetta & C. vincerebbero alla grande!!

Per concludere, non posso certo dire che la soluzione abitativa che ho esposto in questo articolo sia la migliore in assoluto, magari ci sono cose che non ho considerato e poi molto dipende dalle esigenze e dalle disponibilità economiche di ognuno, ma sicuramente ha delle basi logiche e raggiunge un ottimo compromesso tra una qualità molto buona ed un prezzo decente, dando un occhio sia all’ecologia sia al portafoglio, il che è tutt’altro che poco.

Dopo aver deciso che la mia futura casa l’avrei costruita in legno, è iniziata la seconda parte della ricerca. Quale tipologia scegliere? A questo punto, alla ricerca di informazioni su internet ho affiancato la richiesta di preventivi a varie aziende fornitrici, in modo tale da conoscere più nel dettaglio le caratteristiche delle diverse tipologie di case in legno e da poter fare varie domande a operatori del settore. Ovviamente le stesse domande le ho poste a più persone possibili, per verificare la correttezza delle stesse e per accertarmi che non mi venissero date certe risposte al solo scopo di chiudere la vendita.

Di preventivi ne avrò chiesti più di venti… certo, qualcuno mi avrà anche maledetto per avergli fatto perdere tempo, ma per me era il modo migliore per raggiungere i miei obiettivi: trovare la migliore tipologia di casa in legno, approfondire la materia, imparare a conoscere il mercato, e ultimo ma forse più importante, trovare  il miglior rapporto qualità prezzo. Visto che poi la grana la caccio io!!

Dico solo che se mi fossi fermato ai primi 3 o 4 preventivi chiesti avrei finito col fare una casa di qualità inferiore a quella che poi ho fatto e col pagarla un 40/50% in più, anche perchè facendo ricerca in internet le prime aziende che saltano all’occhio sono quelle più grosse e conosciute, e in questo settore non è detto che la strada migliore da percorrere sia questa (anzi, nella maggior parte dei casi non lo è affatto). Se poi aggiungiamo che molti siti sono di rivenditori di queste grosse aziende, pur essendo sul mercato con nomi differenti, la confusione aumenta in misura ancora maggiore.

In ogni caso, i fortunati lettori di questo blog potranno risparmiare una marea di tempo sfruttando i risultati delle mie ricerche, quindi contattatemi e vi svelerò il mistero!! 🙂

Fin dal momento in cui, nell’ormai lontano 2005, riuscii a comprare un vecchio rustico da ristrutturare con un po’ di terra attorno, iniziai a pensare a quale tipologia di abitazione potesse meglio coniugare varie caratteristiche che in base alle mie opinioni e ai miei gusti dovrebbe avere la casa ideale in cui vivere: comfort abitativo, ecologicità dei materiali di costruzione, risparmio energetico, resistenza nel tempo, bellezza, con un particolare riguardo al costo. Eh si, stramaledetti soldi… (quando se ne hanno pochi). Però il fatto di averne pochi mi porta a cercare di ottenere la miglior cosa al miglior prezzo possibile, sfida molto interessante, soprattutto quelle poche volte che la vinco, e con la casa che ho realizzato penso di aver raggiunto questo obiettivo!!

Internet è stata fondamentale per la mia ricerca, e mese dopo mese ho raccolto varie informazioni sull’edilizia tradizionale, la bioedilizia, quella che ti spacciano per bioedilizia ma di bio ha solo il nome, le case in paglia, le case in mattoni di terra cruda, le case mobili, e le varie tipologie di case in legno. Si, perchè di tipologie di case in legno, e soprattutto di ditte che le fanno non ce ne sono una o due, ma MILLLLLE… Alla fine ho ritenuto che la scelta migliore (considerando le caratteristiche da me ricercate in un’abitazione e che ho elencato sopra) fosse fare una casa in legno, e nei vari articoli che seguiranno cercherò di andare più nel dettaglio delle motivazioni che mi hanno portato a fare questa scelta. Nel frattempo posso dire che il risultato ottenuto è stato veramente lodevole, fermo restando che solo il tempo potrà dare la risposta definitiva. La accendiamo?